Alla scoperta del bullet journal - Parte 2

Continuiamo la nostra piccola guida alla scoperta del bullet journal, entrando maggiormente nel dettaglio di come creare la propria agenda personalizzata. Se vi siete persi il primo articolo, lo trovate cliccando qui!


Hahnemühle Art 2

La prima cosa da fare è scegliere un notebook da personalizzare: la cosa migliore, per questioni di praticità, potrebbe essere scegliere un formato A5, che può essere maneggiato comodamente, offrendo allo stesso tempo spazio sufficiente per tutte le annotazioni ed eventuali decorazioni. Molto importante è la superficie della carta: i veterani del BuJo consigliano agende con fogli bianchi puntinati, in modo da avere una griglia precisa ma non troppo “invadente” che aiuti nella progettazione delle singole pagine. Per quanto riguarda il colore dei fogli, libero spazio alla fantasia. Lilly preferisce “una carta bianchissima”, che la aiuti nella scelta della color palette dei suoi progetti, ma esistono anche agende dalla carta nera con le quali creare splendidi contrasti con penne gel bianche o fluo. Sempre Lilly consiglia una carta dalla grammatura elevata, soprattutto se si “vogliono usare molti colori o brushpens particolarmente pigmentate”.

Matita, gomma e righello diventano alleati fondamentali quando si tratta di progettare le viste settimanali e le cover pages, ma anche per abbozzare le liste dei vari tasks da svolgere, soprattutto se si predilige uno stile più minimal e si vuole essere sicuri di poter fare modifiche o cancellature.

Cosa succede se non portiamo a termine tutto quello che ci eravamo prefissati?

Pilot Art 2

Niente panico! Ricordiamo ancora una volta che il bullet journal vuole essere un metodo per aiutare a organizzare meglio il proprio tempo e le proprie risorse, senza rientrare in schemi rigidi o deadline senza personalità. È importante quindi il concetto di “migrazione”, un altro termine tipico del journaling, che prevede la riprogrammazione dei vari compiti che non siamo riusciti a svolgere nel giorno o nel mese in cui erano pianificati. Alla fine di ciascun periodo è utile fare un controllo delle attività che erano state fissate, in modo da verificare cosa è rimasto eventualmente indietro. In quel caso, va semplicemente riscritto e riprogrammato nel periodo successivo.

Può sembrare inutile o una perdita di tempo: è invece parte integrante dell’ottimizzazione delle proprie risorse, perché ci aiuta a valutare quali sono le cose importanti che vale la pena portare avanti nel proprio planning, allenandoci anche a riconoscere le diverse priorità.

Fermo restando che il bullet journal non è un hobby artistico fine a sé stesso, ma “è un metodo di organizzazione che si basa sull'identificare, listare e gestire i tuoi compiti ed eventi giornalieri/settimanali in un modo semplice e facile da modificare, per aiutarti a essere più consistente e cosciente del tuo tempo”, come riassume magistralmente Claudia, ciò non toglie che ci sia il desiderio di personalizzare e colorare ogni singola pagina della propria agenda, “per aggiungere anche il terapeutico stimolo creativo ai benefici dell’organizzazione”.


Stabilo Art 2

Ma da dove si parte per progettare un bullet journal?

Sia che si scelga di perseguire uno stile minimal, senza decorazioni ma incentrato solo sulla pianificazione, sia che invece si preferisca inserire disegni e colori, la parola d’ordine è una sola: provare! All’inizio l’idea di progettare da sé la propria agenda potrà sembrare un compito insormontabile, ma iniziando a programmare, magari anche solo un periodo limitato, ci si accorgerà che è più semplice di quel che appare. Soprattutto, non bisogna aver paura di sbagliare: come abbiamo visto, cancellare e spostare i compiti fa parte del gioco, in più non bisogna pensare che servano particolari doti artistiche per portare avanti un bullet journal, anzi! Ciascuna delle nostre creative si definisce autodidatta, nessuna ha una formazione artistica in senso stretto, ma tutte e tre hanno trovato il modo di far fiorire le proprie “agende” grazie alla loro passione e fantasia, lasciandosi anche ispirare da altri creativi sulle varie piattaforme e community presenti online.

Alice ci racconta: “Per essere una persona che parla di metodi organizzativi, sono abbastanza disordinata e disorganizzata. Di solito, intorno a metà mese (giorno più giorno meno) inizio a pensare alla cover page del mese successivo, creando degli sketch e delle bozze su fogli di carta che trovo in giro. La cover effettiva la creo appena mi piace una delle bozze, poi viene tutto il resto. Gli spread settimanali li creo nel weekend precedente, per fare qualcosa di creativo ogni settimana. Per i temi, di solito mi ispiro a ciò che vedo intorno a me: nella mia vita reale, ma anche sui social”.

Claudia addirittura possiede due agende, che compila a seconda del tempo che ha a disposizione nel mese: “Se è un mese in cui ho poco tempo, uso un'agenda a parte per i tasks base settimanali, e creo le pagine di bullet journal solo per le viste di cui ho più bisogno e che ho più a cuore: i tracker della salute, il tracker della lettura, to-do speciali, pagine con ricordi, pagine per il budget o wishlist. Se ho più tempo, cerco di avere almeno metà delle weeklies (le visioni settimanali) pronte il mese prima, ma non riesco mai a finire in tempo!”.

Anche Liliana rivela che dietro alla realizzazione delle sue pagine ci sono giorni di sketch, appunti, disegni e prove di colore: “Una volta deciso il tipo di tema che voglio realizzare - che nasce da un pensiero improvviso e che non è mai fisso, nel senso che subisce modifiche fino al momento della sua realizzazione – cerco disegni che mi piacciono e combino tutto quello che trovo con quello che avevo pensato e immaginato nella mia mente. Scelgo poi la color palette. Può sembrare una cosa semplice, in realtà non lo è: ho bisogno di avere esattamente le sfumature di colore che dico io. (…). Faccio dei disegni e poi procedo alla realizzazione del mio tema partendo dalla cover page. Anche se è inutile ai fini organizzativi, mi piace che ogni mese inizi con una pagina di presentazione che introduca, appunto, il tema del mese. Nella cover page realizzo tutto ciò che si troverà poi nelle pagine successive. La struttura del mio BuJo è sempre la stessa: cover page - quote page - monthly log - content tracker - pagina dei ricordi del mese - qualche tutorial (boxes, lettering, doodles o altro) - weekly spreads”.

Qui di seguito potete vedere un esempio della color palette realizzata da Liliana (a sinistra), e una facciata dedicata a dei piccoli esempi e tutorial su come realizzare delle boxes nelle quali segnare annotazioni o piccole to do lists.

Cover Page: una pagina (in)utile?

È stata già più volte citata nel nostro percorso finora, ma cerchiamo di capire meglio cos’è. Lilly la definisce la pagina “più divertente da creare, ma decisamente la più inutile!”: se si pensa allo scopo principale del BuJo, effettivamente, una pagina decorata non è necessariamente di aiuto nell’organizzazione delle proprie giornate. O forse sì?

Scegliere un tema preciso, che ci accompagni per un mese intero con le sue grafiche e la sua palette colori ben definita, in base al quale progettare visivamente le settimane a seguire, può essere in realtà anche un modo per imparare a essere costanti e coerenti, e di riflesso organizzati! Inaugurare un nuovo tema di mese in mese rappresenta anche uno stacco deciso rispetto al periodo precedente, aiutandoci a tirare le somme delle settimane appena trascorse, effettuando la revisione periodica dei compiti.

Tutte e tre le nostre creative concordano su un fatto: la cover page è ciò da cui prende vita tutto il mese che seguirà! “È da lì che nasce tutto e prende vita una fantasia” dice sempre Lilly, e Alice aggiunge: “La cover page è ciò da cui parte tutto il tema. Posso essere molto creativa e osare di più: spesso sulla cover page vedete cose che non ho mai disegnato prima. È anche la parte più complicata e challenging però, perché deve essere di impatto. Per questi motivi è la mia parte preferita da creare su un bullet journal”.

“La cover page è una delle pagine che mi diverto di più a creare e progettare, perché è quella più artistica, in cui voglio davvero condensare l'essenza di questo mese: scelgo i colori, il font e una frase che porterò con me tutto il mese e voglio metterci molta cura” concorda Claudia.

Nella prossima puntata scopriremo di più sulle splendide pagine che Alice, Claudia e Liliana hanno realizzato per noi! Per correre a vederle, cliccate qui!